Famiglia Campagnaro
Siamo Wanda e Giovanni Campagnano, siamo sposati da 48 anni e abbiamo 5 figli e 5 nipoti.
Facciamo parte del Movimento Famiglie Nuove fin dal tempo del fidanzamento.
Dopo il pensionamento di Giovanni abbiamo dato la nostra disponibilità al Movimento per un eventuale trasferimento. Alcune condizioni familiari però non lo rendevano ancora realizzabile. Il momento è venuto quando il papà di Wanda, che avevamo ospitato in casa nostra con la badante per 3 anni è passato a miglior vita e il figlio più piccolo si è laureato.
Una decina di anni fa ci è stato chiesto di trasferirci per qualche anno a Loppiano, cittadella di formazione del Movimento dei Focolari. Ci veniva richiesto di collaborare alla scuola Loreto, scuola permanente per famiglie organizzata da Famiglie Nuove.
In quel momento avevamo ancora due figli in casa: il più grande e il più piccolo.
Il più piccolo stava cercando casa per conto suo e gliene era appena sfuggita una che gli piaceva.
Il più grande era rientrato dopo un’esperienza negativa sotto vari punti di vista.
Erano anche nate da poco le prime nipotine: due gemelle.
Avremmo anche dovuto modificare l’appartamento per rendere più agevole la coabitazione. Tutti i figli hanno approvato il trasferimento e ci hanno incoraggiato tranne il più grande.
Ci siamo interrogati su che cosa fosse bene fare. Sentivamo che era un “passaggio di Dio” al quale eravamo chiamati a rispondere. Abbiamo detto il nostro “sì” certi che ne sarebbe derivato un bene per tutti anche per F. Così in un tempo brevissimo tutte le cose che erano da sistemare sono andate a posto. Arrivato il momento della partenza i nostri figli ci hanno aiutato a fare questo taglio.
Alla scuola arrivano ogni anno una decina di famiglie da tutto il mondo che si fermano 10 mesi. Sono famiglie che sentono l’esigenza di approfondire la spiritualità dell’unità applicata alla vita di famiglia. Una volta tornate in patria donano agli altri il frutto di questa esperienza. Abbiamo avuto famiglie dal Centro e Sudamerica, dall’Europa, dall’Africa, dal Medioriente e dall’Asia. Per venire alla scuola lasciano casa, parenti, amici, lavoro. La prima cosa che fanno arrivati a Loppiano è imparare la lingua italiana. Sono chiamati ad inserirsi in un mondo completamente diverso dal loro e aiutare i figli a questo cambiamento. Due sono le prime sfide che ogni famiglia deve affrontare: la condivisione di vita 24 ore su 24 tra i coniugi, la convivenza con culture diverse.
Mentre le famiglie partecipano alla scuola i figli frequentano le scuole statali nel paese vicino.
Ogni giorno si approfondiscono i punti della spiritualità nella comunione e condivisione.
Poi la vita da portare avanti fornisce tante occasioni per entrare nella cultura dell’altro cogliendone la diversità e la fatica di accoglierla.
La legge di Loppiano che è l’amore reciproco aiuta a superare ogni difficoltà.
Alla fine della scuola il risultato è una grande famiglia, bozzetto di una nuova umanità e tante, tante lacrime accompagnano la partenza di ciascuna famiglia.
Per noi è stata un’esperienza ricca e coinvolgente. Abbiamo condiviso fatiche, gioie e dolori e abbiamo imparato che la conoscenza dell’altro evita i pregiudizi e che la tensione a vivere l’amore reciproco ci fa riconoscere fratelli.